Come togliere la fibrina da una ferita. Durante la fase di trattamento di una ferita è essenziale sapere come comportarsi per trattarla nel modo più adeguato. Una ferita, di qualsiasi tipo essa sia, se non curata in modo adeguato potrebbe procurare non pochi disagi e in alcuni casi potrebbe condurre anche a condizioni particolarmente difficili.
Per questo motivo è molto importante curarla in modo che essa non si infetti. La pulizia e il giusto trattamento di essa sono fondamentali. Un fattore essenziale in questi termini è la fibrina. Si tratta di una proteina necessaria per il risanamento di una ferita, ma in alcuni casi un suo eccesso può causare problematiche. Per questo motivo è importante capire come comportarsi in questi casi e come togliere la fibrina da una ferita. Prima di procedere con le informazioni utili per comportarsi al meglio in tale situazione sarebbe meglio raccogliere le giuste nozioni in merito a cosa sia la fibrina.
Cos’è la fibrina?
Prima di tutto dobbiamo dire che la fibrina è una proteina fibrillare insolubile, presente nel sangue sotto forma di fibrinogeno. Quest’ultimo fattore invece risulta solubile in acqua. La formazione di fibrina avviene durante la fase finale del processo di risanamento di una ferita. Questo processo rappresenta l’ultima tappa di una serie di fattori a catena che prendono il nome di cascata di coagulazione.
Affinché la fibrina si attivi è coinvolto un altro fattore, chiamato fattore lla (trombina). Qualora sarà attivata la trombina ci sarà la formazione di coaguli di fibrina. Questo passaggio è essenziale per la fase di arresto di un’emorragia. Nonostante questo processo sia così importante deve essere autolimitato. Bisogna evitare infatti che si formino coaguli di sangue problematici che possano occludere la circolazione sanguigna. A questo punto, riveste un ruolo altrettanto importante la plasmina, un fattore che ha il compito di sciogliere i coaguli di fibrina.
Cerchiamo di comprendere qualcosa in più per quanto concerne il trattamento di ferite in cui la fibrina risulti essere in eccesso.
Come togliere la fibrina da una ferita? Alcune informazioni
Una categoria di ferite che possono essere facilmente soggette ad un’infezione sono le ferite da decubito. Questi tipi di ferite, come tante altre, se non curate adeguatamente possono subire infezioni e in casi molto gravi potrebbero anche condurre alla morte del paziente. In questi casi è molto importante capire come intervenire così da sapere esattamente come togliere la fibrina da una ferita.
Diversi possono essere gli effetti di un’infezione di una ferita: ritardo nel processo di cicatrizzazione, eritemi, sensazione di calore attorno alla ferita, presenza di cattivo odore o pus sono alcune delle manifestazioni di un cattivo risanamento di una ferita. La presenza di un eccesso di fibrina in questi casi produce il maggior numero di questi effetti negativi. Ad esempio, un’infezione e un eccesso di fibrina, potrebbero rendere la ferita di colore verdastro. Come agire?
Prima di tutto è importare disinfettare la ferita utilizzato un giusto prodotto. Tamponare la ferita con un cerotto disinfettante potrebbe essere molto importante:
Come togliere la fibrina da una ferita? Ecco come agire
Ciò che bisogna fare per contrastare questa situazione è rimuovere il tessuto necrotico fibrinoso. Allo stesso tempo però bisogna tenere la ferita quanto più pulita sia possibile così da creare un ambiente in cui la ferita possa rimarginarsi al meglio. Una delle prime cose da fare è sicuramente tenere la ferita pulita utilizzando giusti prodotti disinfettanti. Ciò ovviamente non è sufficiente.
Nel caso in cui la fibrina avesse creato una sorta di tappo troppo spesso è necessario intervenire con lo sbrigliamento. Quest’ultima è una tecnica chirurgica o infermieristica grazie alla quale si procede con la rimozione di un tessuto che ha subito un’infezione. Si può ricorrere a diverse tipologie di sbrigliamento. Si tratta di diverse pratiche, ciascuna delle quali interviene per rimuovere l’eccesso di fibrina. Vediamole insieme:
- Sbrigliamento autolitico: si tratta di medicazioni umide volte all’attivazione di un processo di idratazione della ferita. In questo modo sarà possibile ammorbidire la ferita e eventualmente lo strato di fibrina troppo spesso. Questo tipo di processo è abbastanza lento ma assolutamente indolore. Per migliorare tale situazione è possibile anche utilizzare dei film trasparenti e degli idrogel. Ovviamente si tratta di un tipo di trattamento adatto a ferite poco estese che presentano un tipo di infezione non troppo problematico.
- Sbrigliamento biologico: si tratta di una terapia che prevede l’uso di larve che si nutrano del tessuto infettato all’interno della ferita rimuovendo così l’infezione.
- Sbrigliamento chimico: si serve di particolari enzimi che rimuovono il tessuto danneggiato. Questi enzimi generalmente provengono dalle piante. L’efficacia di questo metodo però dipende da casistica a casistica.
- Sbrigliamento meccanico: Per questo tipo di trattamento si ricorre a specifiche medicazioni. In particolare si ricorre all’idroterapia. Si tratta di una tecnica di irrigazione e aspirazione della ferita.
- Sbrigliamento chirurgico: In casi più difficili, l’unico modo per rimuovere un’infezione da fibrina da una ferita è intervenire chirurgicamente utilizzando lame e bisturi. Questa tecnica può essere eseguita in sala operatoria o anche nel letto del paziente. In questo modo il chirurgo ha un controllo completo sul tipo di lavoro che deve compiere.
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